1.1 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La Rivoluzione industriale inizia in Inghilterra alla fine del Settecento per poi espandersi rapidamente in tutta Europa nel corso del secolo seguente. Suoi elementi centrali sono il processo di industrializzazione, ovvero la progressiva sostituzione del lavoro umano o animale con quello delle macchine, e quindi il crescente spazio che le attività industriali rivestono a livello economico, a scapito di quelle agricole.
Ciò comporta un vasto fenomeno di inurbamento, che vede molti contadini trasferirsi in città e diventare operai in condizioni di povertà, con la conseguente nascita dei primi quartieri di periferia e, soprattutto, del proletariato urbano e della classe operaia.
Questa nuova ▶ classe sociale, priva di protezioni a livello sociale e lavorativo (gli imprenditori erano liberi di licenziare a loro piacimento), era sottoposta a condizioni di vita e di lavoro durissime.
Vedremo in seguito come proletariato, divisione del lavoro e lotta di classe (i conflitti che emergono tra classi sociali diverse) saranno soprattutto al centro del pensiero di Marx, ma in termini più generali è importante notare come l’industrializzazione segni un passaggio d’epoca fondamentale per il formarsi della società, del lavoro e dei sistemi di produzione così come li conosciamo oggi.
Se la Rivoluzione industriale rappresenta il principale fenomeno che coinvolge, e sconvolge, gli assetti socio-economici in Europa, le Rivoluzioni americana e francese innescano altrettanti cambiamenti in termini sociopolitici.