Più vicini e più lontani: la comunicazione nel mondo di ieri e di oggi

VERSO L’ESAME

SECONDA PROVA SCRITTA – TEMA DI SCIENZE UMANE

Più vicini e più lontani: la comunicazione nel mondo di ieri e di oggi

PRIMA PARTE

Nell’era contemporanea, grazie alle evoluzioni spesso incredibili e sorprendenti della ricerca tecnologica, la comunicazione e l’incontro con l’altro hanno assunto nuove forme e modalità che, se da un lato rendono più facile il rimanere in contatto e continuare a coltivare un rapporto con chi è fisicamente molto distante, dall’altro portano a sostituire la dimensione del contatto reale tra le persone con quella della connessione virtuale. Zygmunt Bauman indica come, nell’era dell’iperconnessione, i legami costruiti, anche faticosamente, nella quotidianità, siano a rischio, rimpiazzati da rapporti molto più fluidi e fragili, che nascono e finiscono ad alta velocità. Sherry Turkle spiega il paradosso che stiamo vivendo: le persone allontanate sempre più dalla tecnologia da rapporti sociali reali e profondi, finiscono per creare un legame di attaccamento con le macchine stesse.
Il candidato, avvalendosi anche della lettura e analisi dei documenti riportati, analizzi le modalità comunicative del passato più recente e quelle contemporanee e le confronti, individuandone limiti e vantaggi. Illustri poi con quali strumenti educativi e rivolti a quali destinatari si potrebbero limitare i rischi dell’eccessivo uso delle nuove tecnologie nelle relazioni sociali e godere al contempo delle grandi opportunità dalle stesse offerte.

DOCUMENTO 1
I messaggi si rincorrono freneticamente sul display. Le tue dita sono perennemente occupate a premere tasti: per comporre i numeri di chiamata o per digitare messaggi. Sei perennemente connesso, benché in costante movimento e sebbene gli invisibili mittenti e destinatari delle chiamate e dei messaggi siano anch’essi in movimento, tutti intenti a percorrere la propria traiettoria. La telefonia mobile è per gente che si muove. Non perdi mai di vista il tuo cellulare. […] Di fatto, senza il cellulare non andresti da nessuna parte (“nessuna parte” è di fatto lo spazio senza un cellulare, oppure con un cellulare fuori campo o con la batteria scarica). E una volta che hai il cellulare al tuo fianco non sei mai fuori o via. Sei sempre dentro, mai però bloccato in un solo posto. Avvolto in una fitta rete di chiamate e messaggi, sei invulnerabile. Chi ti sta intorno non può estrometterti da nulla, e qualora ci provasse, non cambierebbe nulla di veramente importante. […]. Le connessioni restano inalterabili nonostante il fatto che chi vi è connesso si sposta. […] Ci sono sempre altre connessioni da usare, e dunque non è poi così spaventosamente importante quante di esse potrebbero dimostrarsi fragili e spezzarsi. E non importa neanche il ritmo con le quali si logorano e si spezzano. Ciascuna connessione può anche durare poco, ma la loro sovrabbondanza è indistruttibile. Avvolto nell’eternità dell’imperitura rete informatica, puoi sentirti al riparo dall’irreparabile fragilità di ogni singola, transitoria connessione. I cellulari consentono a chi se ne sta in disparte di tenersi in contatto e a chi si tiene in contatto di restarsene in disparte… […] Sembra che la conseguenza più feconda della prossimità virtuale sia la separazione tra comunicazione e relazione. Diversamente dalla prossimità topografica vecchio stile, essa non richiede che i legami siano già stabiliti, né ha come conseguenza necessaria di stabilirli. “Essere connessi” è meno costoso che “essere sentimentalmente impegnati”, ma anche considerevolmente meno produttivo in termini di costruzione e preservazione di legami.

Zygmunt Bauman, Amore liquido, Editori Laterza, Roma-Bari, 2006, p. 82-87

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DOCUMENTO 2
Quando dico che siamo arrivati al “momento robotico”, al momento in cui siamo disposti a considerare le macchine quali interlocutori per le nostre questioni personali, ossia intime, non significa che abbiamo costruito macchine adatte a questo compito, ma che noi siamo pronti a conferire loro questo ruolo. E perfino che noi lo vogliamo, questo ruolo. Tutto ciò è in relazione sia con la delusione nei confronti dei nostri simili, sia con lo sviluppo di un nuovo tipo di macchine che, anche se non ci comprendono, possono fingere di farlo, e possono impressionarci non grazie alla loro intelligenza, ma per la loro socievolezza […]. E le persone vogliono proprio questo, avere fiducia nelle macchine che offrono un’illusione d’amicizia senza le esigenze dell’intimità. Molti usano fin d’ora Siri in modo irrazionale, anche per questioni personali importanti. Sebbene siano consapevoli di portare avanti certe conversazioni “serie” per divertirsi, qualcosa dentro di loro spera che Siri sia in grado di offrire una parvenza di risposta. Addirittura, molti mi dicono di sperare che una versione più avanzata di Siri diventi un giorno il loro migliore amico. L’amico che sarà sempre pronto ad ascoltare anche quando gli altri non lo saranno. E importante fermare l’attenzione su questo desiderio. […] la sensazione che “nessuno mi ascolta” riveste un ruolo essenziale nelle nostre relazioni con le nuove tecnologie. Per questo siamo attratti da una pagina su Facebook o un account Twitter, per poter beneficiare di numerosi uditori automatici. E questa sensazione che “nessuno mi ascolta” ci dà voglia di passare del tempo con macchine che sembrano prendersi davvero cura di noi, siano essi i programmi di conversazione come Siri o i robot da cucina. Una delle grandi attrattive della rete è che offre la possibilità, o almeno il fantasma, di relazioni senza rischi.

Jean-François Marmion, Solitudini in rete – Conversazioni con Sherry Turkle, “Psicologia contemporanea”, 252, nov-dic 2015, Giunti Editore, Firenze-Milano, p. 29

SECONDA PARTE

Il candidato risponda a due dei seguenti quesiti:
1. Quali sono gli aspetti positivi e negativi di Internet?
2. Che cos’è il crowdfunding?
3. Che cosa si intende con l’espressione “cyberspazio”?
4. Illustra la problematica dell’adescamento in rete e spiega quali misure vengono adottate per prevenirla.

  • Durata massima della prova: 6 ore.
  • È consentito l’uso del vocabolario di italiano.
  • È consentito l’uso del vocabolario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
  • Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla lettura del tema.

I colori della Sociologia
I colori della Sociologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane