VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE

CONOSCENZE

1 Scegli il completamento corretto.


a. Il genere di una persona dipende:

  • 1 dagli aspetti biologici definiti al momento della nascita.
  • 2 dagli aspetti culturali e comportamentali definiti dalla società.
  • 3 dalla famiglia di provenienza.


b. Nelle società multiculturali:

  • 1 vi sono numerosi conflitti legati a questioni etniche e religiose.
  • 2 le persone appartenenti a molteplici culture si adattano alla cultura dove migrano.
  • 3 vi è il riconoscimento e il rispetto degli stili di vita delle persone provenienti da culture differenti.


c. Il processo chiamato “globalizzazione” trae la sua principale origine:

  • 1 dalla caduta del muro di Berlino.
  • 2 dalle trasformazioni economiche, tecnologiche e culturali avvenute alla fine del secolo scorso.
  • 3 dalle conseguenze della Seconda guerra mondiale.


d. Per segregazione orizzontale si intende:

  • 1 la concentrazione di uomini e donne all’interno della stessa posizione lavorativa.
  • 2 una netta distinzione tra i lavori tipicamente svolti dagli uomini e quelli svolti dalle donne.
  • 3 la difficoltà da parte delle donne nel trovare un lavoro adeguatamente retribuito.

2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).


a. Il binarismo di genere spiega le differenze culturali tra uomo e donna.

  •   V       F   

b. I mass media contemporanei favoriscono la diffusione di modelli di genere più egualitari.

  •   V       F   

c. Un aspetto importante della globalizzazione riguarda il processo di finanziarizzazione dei mercati.

  •   V       F   

d. Le migrazioni hanno stimolato reazioni caratterizzate da intolleranza e razzismo.

  •   V       F   

3 Completa le frasi utilizzando le espressioni e i termini elencati di seguito.


misure legislative • disuguaglianza • genere • sesso • tratti comportamentali • discriminazione • costruzione culturale • politiche di genere • caratteri biologici


a. Il ............................. si riferisce all’insieme dei ............................. con i quali vengono distinti maschi e femmine; il ............................. è l’insieme dei ............................. che si associano al maschile e al femminile: è una ............................., e per questo varia tra le differenti culture.

b. Le ............................. sono ............................. che servono a riequilibrare situazioni di ............................. e ............................. tra i due sessi.

LESSICO

4 Fornisci una definizione per ognuna delle seguenti parole o espressioni.


a. Segregazione verticale

b. Stereotipi di genere

c. Imperialismo culturale

d. Glocalizzazione

e. Migrazione temporanea

f. Multiculturalismo

g. Melting pot

h. Pluralismo identitario

ESPOSIZIONE ORALE

5 Rispondi oralmente alle seguenti domande.


a. Che cosa si intende per sistema patriarcale? In quali sfere sociali è possibile trovarlo?

b. Quando sono state avviate le politiche per la parità di genere in Italia? E quali argomenti hanno trattato?

c. Come spiegheresti a qualcuno il significato del termine “globalizzazione”? Quali sono gli aspetti positivi di questo fenomeno multiforme? E quali invece quelli negativi?

d. Per quale motivo le migrazioni continuano ad aumentare? E come sono cambiate nel corso del tempo?

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ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO

6 Leggi con attenzione il seguente brano del giornalista e scrittore Fabrizio Gatti. L’autore ha attraversato il Sahara insieme ai migranti provenienti dai paesi africani su dei camion e il Mediterraneo con barche di fortuna, venendo poi arrestato a Lampedusa: tutto senza mai svelare la sua vera identità, per poter raccontare in prima persona le storie e le condizioni delle migrazioni dall’Africa in Europa. In questo estratto, la carovana di camion in cui sono trasportati i migranti arriva attraversando il deserto a Dirkou, una delle oasi usata da tappa di transito per raggiungere le coste del Mediterraneo, e lì imbarcarsi per l’Italia. Dopo la lettura, rispondi alle domande.


Gli autisti rimettono in moto. Suonano due volte il clacson e partono senza aspettare che tutti siano a bordo. Ai piedi della scaletta si affannano mani, teste, corpi. Il camion va pianissimo. Ma corrergli accanto con i piedi che affondano nella crosta di sassi e sabbia non è facile. Soprattutto per i ragazzi che da giorni si alimentano solo con acqua e zucchero. Inutile gridare agli autisti di fermarsi. […] Ci si guarda negli occhi senza parlare. Adesso è evidente quanto sia profondo il baratro dentro cui stiamo scendendo. Questi ragazzi sanno che nessuno, qualunque cosa succeda, verrà mai a tirarli fuori. Nessun padre. Nessun fratello. Nessuno Stato. Nessuna organizzazione umanitaria. Nessuno dei governi, che con le loro scelte corrotte li hanno portati qui, piangerà mai la loro morte. Da quando sono partiti, sono figli di nessuno. Qui nel deserto siamo tutti figli di nessuno. […] Centottantadue teste si muovono sincronizzate dai rimbalzi delle sospensioni. Centottantadue vite con il loro futuro stretto tra le mani. Il dodici per cento delle persone che partono dalla Libia e dalla Tunisia non arriva in Europa. L’ha rivelato la cronaca di questi anni. Il dodici per cento muore durante la traversata. Qualcuno cade in mare. Altri ancora muoiono di sete e di fame quando perdono la rotta. Altri colano a picco con tutta la barca. […]

Dirkou è una striscia verde oltre i cordoni di dune ocra. L’oasi degli schiavi se ne sta accovacciata a perdita d’occhio, da sinistra a destra, sotto una parete di montagne piatte, la falesia del Kaouar. Il colore dell’argilla dipinge le case di rosa. Il resto è un mondo di sabbia. La pista dell’aeroporto è una striscia di sabbia. Le casupole dei soldati sono fatte di sabbia. Le palme più vicine sono ricoperte di sabbia. Sembra di atterrare. Per mezz’ora si scende dal pendio di una duna gigantesca. Una discesa dritta che lascia il tempo di abituare la vista al panorama abitato. Arrivato in fondo, il camion gira a sinistra ed entra in uno spiazzo di deserto recintato da filo e pali. […] Arrivano altri soldati armati. Gridano ordini incomprensibili, forse in hausa. I passeggeri scesi per primi devono inginocchiarsi sulla sabbia e mettere le mani sulla testa. Basta fare come loro. Veniamo allineati in cinque file davanti al camion. […] Nessuno parla. Un soldato con il mitra appeso alla spalla obbliga tre ragazzi a seguirlo dentro una piccola baracca. Speranze inutili. Ricomincia la rapina. Il sibilo dei colpi e il lamento dei tre rompe il silenzio. Il sibilo soprattutto. È quello caratteristico dei tubi di gomma e dei grossi cavi elettrici usati come fruste. Non si butta via niente nel Sahara.


Fabrizio Gatti, Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, Rizzoli, Milano 2008, pp. 127-130


1. Quale tra le varie immagini di questo racconto ti ha colpito di più? Perché?

2. Quale relazione ha il viaggio raccontato dall’autore con la condizione dei migranti?

3. Prova a cercare su una mappa dove si trova Dirkou (parte dello Stato del Niger). Quali altri paesi dovranno attraversare i migranti prima di raggiungere le coste del Mediterraneo e potersi imbarcare verso l’Europa?

I colori della Sociologia
I colori della Sociologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane