4.1 LE ISTITUZIONI CULTURALI
Con il termine “istituzione” in sociologia si intendono tanto dei modelli di comportamento sufficientemente stabili nel tempo, quanto alcune specifiche organizzazioni di cui una società si dota al fine di dare senso e ordine alle azioni dei suoi membri. Come vedremo in questo capitolo, la scuola, la religione e la famiglia possono essere considerate tre importanti tipi di istituzioni sociali che contribuiscono in modo determinante alla riproduzione sociale e all’organizzazione della società.
Prima di descrivere queste tre istituzioni in dettaglio, è utile presentare alcune caratteristiche fondamentali delle istituzioni sociali, intese quali organizzazioni centrali nella vita di una società e dei suoi membri.
- Le istituzioni sociali esistono al di fuori dell’individuo, ovvero vengono vissute dagli individui di una società come un qualcosa di reale, di oggettivo e di esterno a loro stessi e ai loro pensieri. Per essere tali, le istituzioni devono costituire entità esterne, assimilabili a oggetti concreti che esistono al di là delle singole persone.
ESEMPIO: la scuola è un’istituzione sociale proprio perché esiste e funziona in base a regole indipendenti dal volere del singolo studente, professore, genitore o cittadino. Anche il linguaggio costituisce un’istituzione, in quanto esso è indipendente dai singoli individui e rappresenta per loro la principale forma di comunicazione. - Le istituzioni sociali hanno un ▶ potere coercitivo, nel senso che influenzano il corso delle azioni sociali.
ESEMPIO: la famiglia è un’istituzione sociale che vincola il comportamento dei suoi membri. Sino al conseguimento della maggiore età, i figli sono tenuti a ubbidire ai genitori, che a loro volta devono occuparsi dei loro figli e sono responsabili nei confronti della legge del proprio comportamento. Anche il linguaggio, come istituzione, esprime un proprio potere nella misura in cui, se non si rispettano le sue regole, la comunicazione risulta impossibile o fortemente limitata. - Le istituzioni sociali possiedono un’▶ autorità morale. Ciò significa che il potere coercitivo appena descritto è considerato legittimo: quando un’istituzione impone il proprio potere, anche in forma punitiva, lo fa perché le sue ragioni sono condivise e accettate da tutti i membri della società. È per via di questa autorità morale che il violare le regole sociali può essere causa di vergogna e sensi di colpa in chi devia o trasgredisce la norma.
- Le istituzioni sociali sono caratterizzate da una propria storicità, ovvero sopravvivono e si riproducono nel tempo. Le istituzioni hanno una propria storia, dunque esistono e perdurano nel tempo al di là dei singoli individui. Per tale motivo, nel corso della storia le istituzioni si trasformano, così da adattarsi alle mutate condizioni del contesto.
ESEMPIO: la Chiesa, per quanto esista da secoli, appare oggi come un’istituzione molto diversa da quella di un secolo fa e probabilmente imparagonabile con la Chiesa del Medioevo.
All’interno del vasto panorama delle istituzioni che costituiscono i pilastri della società contemporanea, ve ne sono alcune particolarmente importanti, che chiameremo istituzioni culturali. Si tratta in particolare della scuola, della famiglia e della religione: tre istituzioni che vengono anche definite agenzie di socializzazione, in quanto sono coinvolte nel corso dei principali processi di socializzazione degli individui ai valori culturali fondamentali di una società.
Le istituzioni culturali sono dunque anche spazi di socializzazione, in quanto costituiscono luoghi di incontro, di aggregazione, di trasmissione e interiorizzazione di sapere e conoscenza: veri e propri spazi di costruzione dell’identità sociale di ognuno, in cui vengono fatti propri i valori e le credenze presenti nella società che vanno a definire i confini dell’identità personale.