VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE

CONOSCENZE
1 Scegli il completamento corretto.

a. Il “potere carismatico” per Weber si basa:
  • 1 sulla tradizione.
  • 2 sulla razionalità.
  • 3 sul fascino individuale.

b. Con il concetto di individualizzazione Durkheim intendeva sottolineare che:
  • 1 l’individuo si riconosce come simile agli altri.
  • 2 l’individuo si riconosce come autonomo rispetto agli altri.
  • 3 l’individuo si riconosce come dipendente dagli altri.

c. Per Pareto le azioni non-logiche sono quei comportamenti che:
  • 1 subiscono un influsso culturale e psicologico.
  • 2 seguono un ragionamento razionale.
  • 3 trovano corrispondenza tra il soggettivo e l’oggettivo.

d. Per Simmel la sociologia formale è quel tipo di sociologia che punta a individuare:
  • 1 il contenuto delle interazioni tra individui.
  • 2 la forma concreta delle interazioni tra individui.
  • 3 la forma astratta delle interazioni tra individui.

2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. Durkheim pensava che la solidarietà dipendesse dalle forme di potere.
  •   V       F   
b. Per Durkheim una delle cause del suicidio è l’anomia.
  •   V       F   
c. Pareto pensava che tutte le azioni compiute dagli individui fossero logiche.
  •   V       F   
d. Michels riteneva che i politici pensassero solo al proprio tornaconto.
  •   V       F   
e. Per Weber l’etica protestante rappresentava un’importante innovazione religiosa.
  •   V       F   
f. La moda per Simmel è una strategia tipica delle classi sociali elevate.
  •   V       F   
g. La “circolazione delle élite” serve a fare conoscere tra loro persone importanti.
  •   V       F   
3 Completa le seguenti frasi utilizzando le espressioni e i termini elencati di seguito.

qualsiasi • comune • minoranza • oligarchia • immutabile • proprio • democrazia • cerchia • classe politica

a. Secondo Gaetano Mosca, in ........................... forma di governo, è sempre una ........................... ad avere il potere: la definisce ..........................., che comanda perseguendo il ........................... interesse e non il bene ........................... .
b. Secondo la “ferrea legge della ...........................” di Roberto Michels anche in ........................... non comanda mai il popolo, ma una ........................... di persone: questa legge, secondo Michels, è ........................... .
LESSICO
4 Fornisci una definizione per ognuna delle seguenti parole ed espressioni.

a. Effervescenza collettiva
b. Anomia
c. Solidarietà organica
d. Azione affettiva
e. Ceto
f. Idealtipi
g. Atteggiamento blasé
h. Élite

ESPOSIZIONE ORALE
5 Rispondi oralmente alle seguenti domande.

a. Perché per Durkheim è fondamentale riflettere sulle forme di solidarietà in una società?
b. Descrivi che cosa Weber intendeva per “processo di razionalizzazione” evidenziandone anche gli aspetti negativi.
c. Quali sono, secondo Simmel, le conseguenze che la vita nelle grandi metropoli produce sugli individui?
d. Simmel descrive il fenomeno della moda come espressione del bisogno sociale di essere accettati e, allo stesso tempo, di distinguersi. Riesci a confrontare questa idea alla tua esperienza, per esempio in relazione a qualche particolare vestito o oggetto alla moda?

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ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO

6 Leggi con attenzione il seguente testo, scritto dallo studioso italiano Carlo Augusto Viano, in cui introduce le ragioni intellettuali che spinsero Durkheim a scrivere attorno al fenomeno della divisione del lavoro sociale. Dopo la lettura, rispondi alle domande.


Nella sua prima opera sociologica importante, La divisione del lavoro sociale, Durkheim ha studiato un particolare fenomeno sociale, ma aveva, in certo modo, compiuto un esperimento metodologico. E non ne aveva fatto mistero, dedicando molte pagine dell’opera alle discussioni di metodo. Nel 1895, pubblicando Le regole del metodo sociologico, Durkheim dichiarava esplicitamente di rifarsi alle esperienze del libro precedente, cercando di esplicitare le regole che allora avevano guidato la sua indagine. Dal punto di vista metodologico, l’indagine condotta nello studio sulla divisione del lavoro sembrava aver acquisito almeno un risultato definitivo: non era stato possibile accettare la spiegazione di questo fenomeno offerta dagli economisti. Per questi la divisione del lavoro era semplicemente il frutto di un calcolo, in base al quale gli individui membri di una società adottano il sistema migliore per rendere il loro lavoro più produttivo con la minima fatica. Tanto meno si poteva, poi, esser d’accordo con Spencer, il quale, generalizzando la spiegazione degli economisti, sosteneva che i rapporti sociali, in una società fondata sulla divisione del lavoro, consistono in libere intese contrattuali, stipulate direttamente tra i membri del gruppo. La spiegazione degli economisti e quella generalizzata di Spencer avevano in comune il presupposto che la configurazione della società dipende da moventi individuali, comuni a tutti gli individui o variamente combinati e armonizzati tra loro. Ma, con la sua indagine sulla divisione del lavoro, condotta, tra l’altro, mettendo questo fenomeno in relazione con altri fenomeni concomitanti, soprattutto con le forme del diritto positivo, Durkheim aveva scoperto che di questo fenomeno sociale non si poteva assolutamente dar conto considerandolo semplicemente come una tecnica adottata per rendere più facile il raggiungimento di fini individuali. L’economista potrà studiare la divisione del lavoro come tecnica produttiva, e discuterne i vantaggi e gli svantaggi rispetto all’aumento di ricchezza; ma il sociologo la dovrà sempre considerare come un modello di solidarietàcioè come un corpo di regole intese a rendere possibile la convivenza in condizioni date.
[…] Attraverso lo studio concreto della divisione del lavoro, Durkheim era così venuto in chiaro su quello che doveva essere l’oggetto della sociologia, e, operativamente, sulla direzione in cui il sociologo doveva indirizzare la propria attenzione, per arrivare a spiegazioni significative e plausibili, il più possibile spregiudicate, dei fatti sociali. La dimensione propria della sociologia era quella della normatività. I fatti che interessano al sociologo sono regole morali, giuridiche, di costume, in grado di generare obbligazioni, collegate a una sanzione più o meno organizzata.


C. A. Viano, Introduzione, in É. Durkheim, Le regole del metodo sociologico, Edizioni di Comunità, Milano 1966, pp. XIII-XIV


1. Che cosa si intende per divisione del lavoro sociale?
2. In che modo questo concetto veniva spiegato dagli economisti e da Spencer?
3. In che modo l’approccio di Durkheim si differenzia da quello di questi ultimi?

I colori della Sociologia
I colori della Sociologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane