L’UNITÀ IN BREVE

L’unità in breve

I CLASSICI

1. DURKHEIM E L’ORDINE SOCIALE

Émile Durkheim è il padre della sociologia francese. La sua analisi è caratterizzata dal riconoscimento della società come entità astratta superiore all’individuo, capace di imporsi su di esso come una forza esterna.
Una delle principali questioni affrontate da Durkheim è la necessità di comprendere i meccanismi alla base della solidarietà che tiene insieme una società. A tal proposito distingue fra solidarietà di tipo meccanico e di tipo organico, propria delle società moderne. La trasformazione della solidarietà è legata ai fenomeni della divisione del lavoro e della creazione di differenze tra i membri della collettività. Un eccesso di tali differenze può portare a uno squilibrio tra individui e società, l’anomia, riconosciuta come una delle cause sociali del suicidio. A livello del metodo, egli introduce l’idea di fatto sociale, che costituisce l’oggetto privilegiato della nuova scienza della sociologia.

2. WEBER E LA RAZIONALIZZAZIONE

Max Weber è il fondatore della sociologia tedesca. A differenza di Durkheim, egli ritiene che la società possa essere compresa come la somma delle azioni individuali significative, che egli definisce come azioni sociali.
Il tema della razionalità è per Weber fondamentale, giacché egli interpreta la storia della società alla luce dell’idea di razionalizzazione, riconoscendo nella burocrazia degli Stati moderni l’esempio più chiaro di questo processo. Si occupa anche dei processi politici, descrivendo i differenti tipi di potere e, inoltre, introduce, accanto al concetto di classe sociale, quello di ceto. A livello metodologico due dei suoi maggiori contributi sono il concetto di idealtipo e il principio di avalutatività della scienza.

3. SIMMEL E LA SOCIOLOGIA FORMALE

Georg Simmel come Weber sviluppa un’interpretazione della società come somma delle interazioni e delle relazioni reciproche tra le persone. Ma egli distingue tra il contenuto delle interazioni e la loro forma, ossia il loro modello astratto, e per tale ragione il suo approccio prende il nome di sociologia formale. Simmel si occupa di molti fenomeni tipici della modernità, come l’esperienza di vita nella metropoli, il ruolo sociale del denaro e anche il fenomeno della moda, che riconosce come l’espressione ambivalente della tendenza degli individui al riconoscimento e, allo stesso tempo, alla distinzione sociale.

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4. PARETO E GLI ELITISTI

Vilfredo Pareto è tra i padri della sociologia italiana e il maggior esponente della corrente teorica degli elitisti, i quali ritengono che la società possa esistere solo sotto la guida di classi elette di persone particolarmente dotate. Per spiegare il meccanismo di ricambio politico delle élite di governo egli elabora la teoria della circolazione delle élite.
Pareto ritiene che molte delle azioni che avvengono nella società non siano giustificate da un ragionamento razionale, per cui distingue tra azioni logiche e azioni non-logiche.
Altri teorici elitisti di rilievo sono Gaetano Moscache elabora i concetti di classe politica e di formula politica e Roberto Michels, che formula la “ferrea legge dell’oligarchia”, secondo la quale il potere politico è gestito da un ristretto gruppo che agisce più per i propri interessi che per quelli della collettività.

L’unità in MAPPA

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I colori della Sociologia
I colori della Sociologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane